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NUOVI ARRIVI
Cavolo Trunzu di Aci
Confezione da: 5 KG
Prezzo al KG: 5 €
Il cavolo trunzu è un cavolo rapa (Brassica oleracea var. gongylodes ) coltivato da sempre nel catanese, in particolare negli orti di Acireale e delle località vicine. E’ di piccole dimensioni ma è riconoscibile in particolare perché la parte edule, presenta striature violacee, utile per piatti ricercati, ed è un presidio slow food.
Esaurito
Descrizione
Descrizione Prodotto
Il cavolo trunzu è un cavolo rapa (Brassica oleracea var. gongylodes ) coltivato da sempre nel catanese, in particolare negli orti di Acireale e delle località vicine. E’ di piccole dimensioni ma è riconoscibile in particolare perché la parte edule, presenta striature violacee, comune a molte a molti ortaggi coltivati nei terreni lavici dell’Etna.Come tutte le crucifere o brassicacee (cavoli, ravanelli, broccoletti, ecc.) contiene molti minerali e vitamine; la ricerca medica attribuisce a questi ortaggi anche una forte azione detossificante importante per prevenire l’insorgere di forme tumorali. Proprietà esaltate dai terreni di particolare qualità e dell’ambiente in cui viene coltivato.
Già dalla prima metà del Novecento il cavolo trunzu (il nome riprende un epiteto con il quale i catanesi prendono in giro gli abitanti di Aci) era protagonista sui mercati ortofrutticoli della vicina città capoluogo. Negli anni Quaranta la coltivazione del cavolo è diminuita, soppiantata da produzioni più redditizie.Nel secondo dopoguerra le aree coltivate vicino alla città di Catania in generale sono diminuite, la città si è allargata a dismisura e si sono moltiplicati i centri commerciali, molti agricoltori sono emigrati al nord oppure in America, altri hanno invece trasferito l’attività nel ragusano. Oggi nell’area storica di produzione gli orti coltivati a cavolo trunzu non raggiungono l’ettaro di superficie, e molte coltivazioni si sono estese anche in altre aree dell’Etna: a Milo, Adrano, e in altri orti della cintura. Il mercato catanese richiede questa specialità ma le tecniche di coltivazione sono cambiate rispetto a settant’anni fa, i cavoli spesso sono eccessivamente spinti con concimi chimici e,per questo si ottengono anche tre raccolti l’anno, quando in passato se ne otteneva uno, al massimo due. La produzione migliore si raccoglie da ottobre a novembre.
Coltivato da sempre nella provincia di Catania, e in particolare negli orti di Acireale e delle località vicine, il cavolo trunzu – il cui nome riprende un epiteto con il quale i catanesi prendono in giro gli abitanti di Acireale – è una particolare varietà cavolo rapa, presidio Slow Food. Una specialità siciliana facile da riconoscere grazie alla sua parte edule, dove presenta delle striature violacee comune a molti ortaggi coltivati nei territori che circondano l’Etna. E gli effetti benefici della vicinanza con il grande vulcano si ritrovano anche nei minerali e vitamine che questa varietà contiene, nonché nella sua forte capacità detossificante. Già dalla prima metà del Novecento il cavolo trunzu era protagonista sui mercati ortofrutticoli di Catania, mentre negli anni quaranta la coltivazione diminuì drasticamente, soppiantata da produzioni più redditizie; oggi il consorzio Slow Food sta coinvolgendo i produttori presenti nell’area, a riutilizzare le vecchie tecniche di coltivazione basate sulla sostenibilità ambientale e sulla stagionalità dei prodotti.
Spaghetti con cavolo trunzu di Acireale
INGREDIENTI PER DUE PERSONE
200 gr di spaghetti, 2 cavoli di Aci, 200 gr pomodorini maturi, 2 cucchiai di salsa di pomodoro, 1 spicchio d’aglio, peperoncino, olio d’oliva e sale.
PREPARAZIONE
Pulire il cavolo eliminando le foglie esterne, poi con un coltello sbucciare la rapa alla base del cavolo e tagliarla a dadini. Mettere le foglie e la dadolata del cavolo a bollire in acqua un quarto d’ora. Nel frattempo sbucciare l’aglio e metterlo a soffriggere in padella con un filo d’olio extravergine. Scolare il cavolo e saltarlo in padella insieme ai pomodori privati della pelle e tagliati a dadini. Salare e completare con peperoncino fresco. Nella stessa acqua in cui sono stati scottati i cavoli, cuocere la pasta, scolarla, saltarla pochi secondi in padella e servirla completando il piatto con una manciata di caciocavallo ragusano grattugiato.
Informazioni aggiuntive
Peso | 5 kg |
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