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Arance Siciliane Tarocco: proprietà ed utilizzi
Sapore e pigmentazione dell’arancia siciliana tarocco sono una sorta di sigillo di garanzia, la loro pigmentazione, dovuta alla coltivazione in una zona specifica prettamente catanese nei pressi dell’Etna è il risultato dell’escursione termica delle zone insieme alla maturazione dei frutti, il suo sapore si presenta più dolciastro rispetto ad altre tipologie di arance. Le proprietà e benefici per la salute delle arance siciliane tarocco sono notevoli e completano le caratteristiche di un frutto dalle mille sfaccettature ed utilizzi che strizza l’occhio alla salute ed al benessere. La buccia (utilizzata anche per produrre frutta candita ed olio essenziale) si presenta sottile e facile da togliere, le arance tarocco possono essere tranquillamente consumate al naturale o diventare ingredienti di piatti che coprono una gamma che va dall’antipasto al dolce.
Proprietà benefiche delle arance siciliane
Quando si parla di vitamina C e di difese immunitarie l’arancia è il primo frutto che viene in mente, e le arance siciliane tarocco ne sono un grande esempio, ma non solo: fanno bene al cuore aiutando nella gestione del sodio e migliorano il controllo della frequenza cardiaca, sono fortemente antiossidanti contrastando i radicali liberi, sono un valido aiuto nel ridurre il colesterolo, hanno proprietà diuretiche e lassative. Secondo degli studi aiutano a ridurre il rischio di tumore al fegato e aiutano ad allontanare il rischio di calcoli renali favorendo il corretto funzionamento di questi organi.
Valori nutrizionali
La scheda nutrizionale tipo che considera 100 grammi di frutto, vede per le arance siciliane tarocco un contenuto di acqua pari all’87%, zuccheri per 7,8%, fibre per 1,6%, proteine per 0,6% e lipidi per 0,2%. La lista delle vitamine presenti vede l’apporto di vitamina A, vitamine del gruppo B e vitamina C (in notevole quantità). I minerali contenuti invece sono calcio, potassio, magnesio, ferro, manganese, zinco, sodio, fosforo e selenio. L’apporto calorico è di 34 Kcal.
Origine e coltivazione delle arance tarocco
Anche se la connotazione siciliana è indubbia, questa arancia arrivò in Italia solo nel 1600: un monaco gesuita la importò dalla Cina e da lì si avviò la produzione che generò il frutto che ancora oggi si può gustare sulle tavole di tutto il mondo.
Qualora si pensasse a coltivare l’arancia tarocco l’operazione è abbastanza fattibile. C’è però da considerare l’escursione termica tra il giorno e la notte che fa in modo che la pianta generi frutti dal caratteristico colore e sapore. In generale si può dire che la pianta preferisce un clima temperato caldo, è una pianta tipicamente invernale e possiede una resistenza alle temperature notevole che va dai 10° ai 30°; teme il gelo e i climi troppo rigidi (in generale sotto i 10°, peggio più ci si avvicina agli 0°) compromettono l’esistenza stessa dell’albero di arance. La preparazione del terreno, che deve essere ricco, è un elemento che può rivelarsi fondamentale così come l’irrigazione che deve essere frequente ma per nulla stagnante. La semina va effettuata dal mese di marzo in poi, in modo che la stagione fredda sia passata. La potatura può essere effettuata un paio di volte all’anno. La fioritura (che avviene a ridosso dei mesi estivi) fornisce un misto di colore ed aromi tipici e dalla forte bellezza (i fiori sono abbastanza utilizzati nell’industria profumiera). La raccolta, trattandosi di un frutto prettamente invernale, si effettua dal mese di ottobre in poi e può arrivare fino ai mesi di aprile/maggio. Ogni albero di arance, se ben in salute e coltivato in maniera ottimale, riesce a produrre anche 500 frutti ogni anno.