L’alloro è una tipica pianta ornamentale sempreverde mediterranea, ideale per formare siepi fitte, ma anche come arbusto isolato. Questa coltura è conosciuta fin dall’antichità e oltre alla valenza estetica regala a chi la mette in giardino le sue foglie aromatiche.
Una siepe è molto importante per la coltivazione biologica, per molti motivi. Le siepi infatti non sono solo divisori e frangivento, hanno diverse funzioni ecologiche, in particolare offrono siti di nidificazione ad uccelli e insetti e riparo a piccoli mammiferi, vanno quindi a incentivare la biodiversità dell’ambiente in cui si piantano. Nel caso dell’alloro si somma a tutto questo il fatto che le sue foglie siano utilizzabili in cucina.
Proprio per il suo rinomato potere aromatizzante e benefico possiamo classificare l’alloro non solo tra le piante ornamentali da siepe, ma anche tra le essenze aromatiche perenni. Ecco quindi una serie di indicazioni utili per l’introduzione dell’alloro nel nostro giardino o spazio di coltivazione, secondo i metodi dell’agricoltura biologica.

La pianta di alloro
L’alloro (Laurus nobilis) è una pianta sempreverde che assume solitamente un portamento arbustivo, ma che lasciata crescere liberamente diviene un albero dalla taglia relativamente contenuta, raggiungendo al massimo 10-12 metri.
La pianta è un simbolo della nostra cultura occidentale fin dall’antichità: era considerata sacra ad Apollo e associata ai poeti e alle persone di grande cultura. Non a caso il termine “laureato” significa proprio cinto di alloro, e infatti nel giorno della laurea, è usanza comune indossare una corona di alloro.
La pianta di alloro forma una vegetazione molto folta, con rami ravvicinati dalla corteccia liscia e fogliame fitto, e questa caratteristica la rende molto adatta alla formazione di siepi. Le foglie sono piuttosto spesse e coriacee, lucide, di colore verde scuro nella pagina superiore, più chiaro in quella inferiore e di forma ovale appuntita dai margini leggermente seghettati.
Botanicamente l’alloro è una pianta dioica: possiamo trovare individui unicamente maschili e individui unicamente femminili, portanti rispettivamente infiorescenze che producono polline e infiorescenze che hanno l’ovario e producono i frutticini dopo l’impollinazione. Il frutto delle piante femminili assomiglia ad una piccola oliva di colore nero.
Attenzione a non confondere l’alloro con il lauroceraso (Prunus laurocerasus), anche se viene chiamata lauro c’entra poco con il laurus nobilis. Il lauroceraso è una delle più diffuse piante da siepe, si caratterizza per le grandi foglie di colore verde lucido ed è visibilmente diversa dalla specie che stiamo descrivendo.
Varietà di alloro
Dell’alloro possiamo trovare due distinte varietà: la angustifolia e la aurea. La seconda è meno tollerante al freddo invernale, richiede protezioni in zone a clima rigido e presenta foglie appuntite e tendenti al giallo dorato come colore.
Clima e terreno ideali
L’alloro è una specie rustica e adattabile, che non presenta esigenze molto particolari, anche se essendo un’essenza mediterranea sicuramente trova le sue condizioni ideali lungo la costa, in pianura o prima collina, al massimo fino a 800 metri slm. Tuttavia, in inverno è in grado di tollerare abbassamenti di temperatura sotto lo zero, purché non troppo prolungati.
Si adatta a svariati tipi di terreno, purché non asfittici, e quindi pur nella variabilità devono essere drenanti a sufficienza, mentre come posizione può crescere facilmente sia in pieno sole sia in mezz’ombra.
Come e quando piantare
Se si intende introdurre delle piante di alloro in giardino o nello spazio di coltivazione di ortaggi e piante da frutto, o a maggior ragione creare una siepe, è consigliato acquistare delle piantine già abbastanza cresciute e metterle a dimora tra ottobre e marzo, evitando però i periodi molto piovosi e quelli freddi.
Per il trapianto si scava una buca abbastanza profonda, in modo da allentare tutta la terra che si troverà poi in prossimità delle radici. La pianta deve essere inserita ben diritta sul fondo, e poi si ricopre la buca con la terra di scavo mescolata a compost o letame maturi.
Per un effetto ecologicamente migliore, l’ideale è tenere separati gli strati di terra più profondi da quelli più superficiali, per rimetterli dentro nello stesso ordine e mescolando l’ammendante ai soli strati superficiali.
La talea di alloro
Se desideriamo moltiplicare l’alloro in proprio e non abbiamo fretta di vederlo crescere, possiamo praticare delle talee, mettendo a radicare dei germogli apicali in vasetti pieni di buon terriccio, da mantenere sempre umido.
È utile scegliere un esemplare particolarmente bello e sano di alloro per il prelievo dei rametti da talea, perché con questa tecnica si ottengono esemplari geneticamente identici alla pianta madre, che presenteranno le sue stesse caratteristiche.
Realizzare siepi di alloro
A delimitazione di molte proprietà private e giardini è usanza piantumare siepi di alloro monospecifiche, ma anche siepi miste nelle quali l’alloro riveste comunque un ruolo chiave, anche grazie al suo portamento tendenzialmente colonnare. Le siepi garantiscono privacy e fanno ombra, ma emettono anche prezioso ossigeno, cosa da non dare affatto per scontata.
Quindi, prima di optare per le siepi finte o innalzare recinzioni murate è utile chiedersi se non valga la pena allestire una vera siepe di alloro e di altre specie, per respirare aria migliore e per dare un contributo ecologico all’ambiente circostante.
Le siepi nei contesti urbani sono molto strette, mentre nelle campagne l’alloro può entrare a far parte di siepi campestri più larghe e miste, composte da varie essenze a taglia bassa, media e alta (veri e propri alberi) con le importanti funzioni di frangivento, habitat di varie specie e di corridoi ecologici.